Il D.Lgs. n. 231/2001, entrato in vigore il 4 luglio 2001 in attuazione dell’art. 11 della Legge-Delega 29 settembre 2000 n. 300, ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano, conformemente a quanto previsto in ambito comunitario, la responsabilità amministrativa degli enti, ove per “Enti” si intendono le società commerciali, di capitali e di persone, e le associazioni, anche prive di personalità giuridica. Tale Decreto ha inteso costruire un modello di responsabilità dell’Ente conforme a principi garantistici, ma con funzione preventiva: di fatto, attraverso la previsione di una responsabilità da fatto illecito direttamente in capo alla società, si vuole, sollecitare quest’ultima ad organizzare le proprie strutture ed attività in modo da assicurare adeguate condizioni di salvaguardia degli interessi penalmente protetti.
Rispetto a questa tematica, abbiamo sviluppato un’apposita metodologia di analisi del rischio reato che è stata implementata attraverso percorsi formativi realizzati ad-hoc per i nostri clienti. Tale metodologia permette di aggiornare il MOGC nei suoi contenuti specifici, soprattutto per quanto riguarda la parte speciale.
GZoom Modello Responsabilità Amministrativa permette di passare in rassegna ogni aspetto fondamentale dell’analisi del rischio reato. In particolare, partendo da un elenco aggiornato di reati presupposto, permette al cliente di selezionare i reati tipici e di descrivere in maniera articolata le loro possibili modalità di esecuzione, associandole anche ai singoli processi rilevanti. Questa possibile associazione permette di descrivere meglio i possibili accadimenti, proprio perché si tengono in debito conto le specificità di processo. Inoltre, GZoom Modello Responsabilità Amministrativa permette di ragionare
– per reati, associando agli stessi i processi/le attività sensibili, i controlli/protocolli, un calcolo del rischio (con rischio residuo), gap analysis e flussi informativi verso l’OdV, oppure
– per processi/attività sensibili, associando agli stessi i reati tipici, i controlli/protocolli, il calcolo del rischio, la gap analysis e i flussi informativi verso l’OdV.
Attraverso il trasferimento del MOGC in un sistema informativo si ha la possibilità di:
– applicare un modello generale che può comunicare in modo chiaro e immediato contenuti articolati complessi, risparmiando tempo e risorse;
– applicare una metodologia di calcolo del rischio strutturata e comunque personalizzabile dal cliente che prevede di arrivare al calcolo del rischio residuo inserendolo in soglie di tollerabilità;
– gestire in modo semplice elevate quantità di dati e relazioni logiche;
– aggiornare negli anni il proprio MOGC in modo estremamente facilitato, visto che la varietà di informazioni gestite risulta troppo complessa ed articolata per essere seguita, senza errori e dimenticanze, da semplici software di produttività personale.
Grazie alle relazioni tra i vari moduli di GZoom, le informazioni che verranno qui caricate potranno integrarsi anche con il Modello Anticorruzione e con il Modello di analisi dei processi e procedimenti.