Corso su Risk Management e Anticorruzione (scheda corso)
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Con l’entrata in vigore della L. 190/2012 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, è stata introdotta, all’interno dell’ordinamento giuridico italiano, una nuova configurazione delle politiche di prevenzione e contrasto dell’illegalità e della corruzione che pone a carico delle amministrazioni pubbliche una serie di rigorosi adempimenti principalmente di natura preventiva del fenomeno corruttivo. Il concetto di corruzione a cui la norma si riferisce è inteso in senso lato, comprensivo non solo dell’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione, ma anche di tutte le situazioni in cui, pur non verificandosi una situazione penalmente perseguibile, si realizzi una distorsione dell’azione amministrativa dovuta all’uso a fini privati delle funzioni pubbliche attribuite, in spregio ai principi di trasparenza e di imparzialità cui l’azione pubblica deve costantemente ispirarsi. L’adozione del P.N.A. (Piano Nazionale Anticorruzione), inoltre, non si configura come un’attività una tantum, bensì come un processo ciclico in cui le strategie e gli strumenti vengono via via affinati, modificati o sostituiti in relazione al feedback ottenuto dalla loro applicazione.
La Legge anticorruzione ha previsto per la prima volta in Italia un sistema organico di prevenzione della corruzione e dell’illegalità all’interno della Pubblica Amministrazione, strutturato su due livelli, nazionale e decentrato. Si tratta di un concetto di prevenzione ad ampio raggio che incide a livello organizzativo e si basa su tecniche di Risk Management per determinare un impatto concreto nelle amministrazioni; tutto ciò ha bisogno di metodologie di gestione orientate ai processi organizzativi e alla valorizzazione delle persone che ne fanno parte.
Serve alle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Gli indirizzi contenuti nel P.N.A. hanno come destinatari anche le regioni, gli enti del S.S.N., gli enti locali e gli enti ad essi collegati, fermo restando quanto previsto dall’intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata il 24 luglio 2013 ai sensi dell’art. 1, commi 60 e 61, della l. n. 190 del 2012.
In particolare, all’interno di tali organizzazioni, le figure interessate sono: i Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza (R.P.C.T.); i Dirigenti; le Posizioni Organizzative; il personale e ogni referente coinvolto nel processo di gestione del rischio.
Il corso ha come obiettivo fornire agli interessati utili strumenti di analisi organizzativa e processuale al fine di applicare correttamente tutte le specifiche previste dalla normativa e dall’Autorità competente (A.N.AC.). I più recenti aggiornamenti del PNA del 2015, 2016, 2017 e 2018 prevedono una serie di integrazioni e sviluppi del PTPCT che richiedono una metodologia ad hoc e l’analisi di nuove Aree generali e specifiche. Le indicazioni contenute sono in continuità rispetto a quanto previsto nel PNA 2013, aggiornando lo stesso e, per questo, tali indicazioni devono essere utilizzate già a partire dai prossimi aggiornamenti dei PTPCT. Al termine del corso i discenti saranno in grado di compiere analisi mirate dei processi, individuare i rischi, applicare correttamente le misure di riduzione del rischio e aggiornare le informazioni salienti rispetto al proprio ambito di responsabilità. Tutte le conoscenze apprese durante il corso permetteranno, infine, di mantenere vivo il Piano di Prevenzione, nonché la relativa Relazione.
Il corso standard prevede una durata di 6 ore (sono possibili personalizzazioni in base agli approfondimenti che il committente riterrà opportuno applicare in fase di definizione e personalizzazione del corso).
Il corso standard ha un costo di 1.200 Euro più IVA se dovuta.